Da qualche anno in alcuni comuni della Langa e del Roero è partita un’iniziativa completamente gratuita per le Amministrazioni e per i Cittadini: il Recupero degli Oli vegetali esausti prodotti in casa da frittura o da scarti delle conserve sottolio. L’iniziativa ha come brand ” RecuperiamOli”.
Il Comune di Diano d'Alba ha recentemente aderito all'iniziativa della società MPOLI S.r.l. con sede ad Alba e stabilimento in Piobesi d’Alba, fondatrice del progetto che ha ottenuto da parte del consorzio COABSER (Consorzio Albese Braidese Servizi Rifiuti di cui il Comune di Diano d'Alba fa parte), il rinnovo fino al 2019 dell’appalto per l’attuazione del progetto di raccolta degli oli vegetali esausti.
Tutti i cittadini del consorzio potranno partecipare al progetto conferendo i propri oli esausti presso le diciotto aree ecologiche del consorzio.
Quest’opportunità viene data ai cittadini per dare forza e completezza al progetto.Grazie alla continua collaborazione tra i Consorzi, i Comuni e la MPOli "RecuperiamOli" oggi è il progetto di raccolta degli Oli Vegetali Esausti più grande della provincia di Cuneo.
La raccolta è attuabile anche con l'utilizzo di appositi contenitori che possono essere ritirati presso l'ufficio Tributi e/o Anagrafe del Comune di Diano d'Alba nell'orario di apertura degli uffici comunali.
Attualmente è l'area ecologica di Diano capoluogo (Via Alba) ad essere attrezzata al conferimento per il nostro territorio.
E' possibile inoltre che il servizio RecuperiamOli è a disposizione anche di tutti i Commercianti che producono oli vegetali esausti: è sufficiente contattare il servizio RecuperiamOli allo 0173/064307.
Inquinamento ambientale causato dagli oli esausti
L’olio alimentare esausto è un residuo che proviene dalla frittura di oli di semi vegetali, più raramente da olio d'oliva; le alte temperature a cui viene sottoposto causano una modifica della sua struttura polimerica, si ossida ed in più assorbe le sostanze inquinanti derivanti dalla carbonizzazione dei residui alimentari.
La sostanza residua ha l'aspetto di un fluido viscoso e denso, di colore da giallo a rosso-bruno e ha perso tutto della originale purezza e genuinità: si è trasformata in un rifiuto speciale causa di grave inquinamento qualora non venga effettuato un corretto smaltimento e se disperso nell’ambiente.
Bisogna quindi prestare molta attenzione alla gestione del rifiuto, non è possibile abbandonarlo nel suolo e/o nel sottosuolo e neppure smaltirlo nelle acque superficiali e sotterranee attraverso la rete fognaria, anche in presenza di depuratori.
L’olio vegetale esausto è un rifiuto che costituisce un grave pericolo se disperso nell’ambiente.
L’olio disperso nel sottosuolo
L’olio disperso nel sottosuolo deposita un film sottilissimo attorno alle particelle di terra e forma così uno strato di sbarramento tra le particelle stesse, l’acqua e le radici capillari delle piante, impedendo l’assunzione delle sostanze nutritive.
Se l’olio raggiunge la falda freatica, forma sopra di essa uno strato lentiforme con spessore 3-5 cm, che si sposta con la falda stessa verso la valle e può raggiungere pozzi di acqua potabile anche molto lontani, rendendoli inutilizzabili; infatti un litro di olio mescolato ad un milione di litri d’acqua basta per alterare il gusto in limiti incompatibili con la potabilità.
L’olio disperso nelle falde acquifere
L’olio che invece raggiunge qualsiasi specchio d’acqua superficiale può andare a formare una sottile pellicola impermeabile che impedisce l’ossigenazione e compromette l’esistenza della flora e della fauna.
È impressionante pensare che 1 solo chilo di olio usato è sufficiente per coprire una superficie di circa 1000 metri quadrati.
L’olio disperso nella rete fognaria
Anche laddove esistono impianti fognari adeguati, lo smaltimento di queste enormi quantità di residuo oleoso provoca inconvenienti perché pregiudica il corretto funzionamento dei depuratori influenzando negativamente i trattamenti biologici e comunque li rende più costosi.
E' molto importante quindi un corretto e controllato smaltimento dell’olio vegetale esausto ai fini della salvaguardia dell’ambiente.